giovedì 24 maggio 2012

Sorrisi.

Oggi ho sognato mia madre.
Ogni volta che la sogno, sembra sempre che ritorni da un lungo viaggio,
subito prima che io ne intraprenda uno.
E' un senso di colpa.
E' un senso di mancanza di quel che non c'è stato e non ci sarà mai.
E' un senso dell'esistere ed andare avanti.
Per tutti quelli che ancora si accorgono quanta fatica ci si mette, a tentare di essere felici, anche solo per un soffio, bastasse quello, e talvolta basta e avanza.
Per quel senso che fa scorrere le giornate finchè non arriva quella perfetta, con il cielo terso e senza una nuvola e con quell'aria buona che sa solo di..aria.
Qualche volta, capita anche che qualcuno legga.
E questo ti allarga il cuore.
Per la fatica che ci metti a crederci, che quel senso esista.
Nonostante.

Il mio sorriso di oggi lo dedico proprio a mia madre che nonostante, ce l'ha messa tutta ma proprio tutta, per essere una buona madre.
E se esisto, comunque, lo devo a lei.



mercoledì 16 maggio 2012

Si. Ma col sorriso.

Certi giorni.
Che sembrano iniziare quasi all'ora di pranzo.
Che cerchi di lasciarti sulle spalle le pene appena sopportate.
Che ti riacciuffi, prendenoti da sola per i capelli, per non soccombere, per ritrovare il respiro giusto, quello buono, che tra le nuvole, ritrova da solo il senso del rosa appena appena sfumato, che tende a tornare al bianco e quando corre via, lascia l'esatto spazio all'azzurro del mio cielo sardo.
Che ti ritrovi a buttar fuori la rabbia per i passi messi di corsa, inutilmente, a risolvere i mali del mondo, quando a mala pena trovi il tempo di ricordarti di respirare.
Che le forze sembrano svanire, e conti i giorni, per un attimo di tregua.
Che...sembra ritornato il sereno.
Allora sì, che ritrovi le tue note, tra il rosso sbocconcellato delle tue unghie ed il trucco fatto e disfatto in 2 minuti, perchè é troppo tardi, ma devi pur arrivare in ufficio.
Allora sì, che tieni stretto a te quel tuo essere "blu", perchè tu sei solo ed unicamente, te stesso.
Allora sì, che le dita scorrono sui tasti e scrivi, sorridendo, di quanto ancor riesci a tenerti stretto quel giusto tono di malinconia che ti fa affondare il viso tra il blu del cielo e quelo del mare, inerme, come se rinascessi ogni volta, a riacciuffarti ancora, e a ricomprenderti in quel blu, da cui le tue radici sfocciano, per trattenerti, quando ti senti affondare.

"Sono un uomo che affonda.
Sono un uomo che annega".

Si. Ma col sorriso.

martedì 8 maggio 2012

Rosa Scarlatto.

Ci vuole tempo.
Prima che i scoppi di risa strabordino, tanto da travolgere cuore, muscoli e denti.
Ci vuole quella giusta e sana dose di autoironia, che accellera i battiti fino a far sgorgare lacrime di gioia dal dolore della nebbia nell'anima.
Quella giusta tinta di rosa acceso, che oggi per l'appunto, indosso, per rivedermi immersa nel calore di una stagione orribile che corre via, per mio sommo giubilo.
Ed io, la lascio, felicemente, andare, perchè conosco le avvisaglie della noia che si tramuta in terrore e non è questa la mia paura maggiore, ma quel tipo di paura, cioè l'acqua ed il vuoto.
Esistono. Quelle paure ataviche.
Di cui non ti libererai mai.
Anche con sedute dal migliore e più costoso psicanalista.
Esserne consapevoli, significa affrontarle, se è necessario, ma uscirne sconfitti e aggiungo, felicemente, sconfitti.
Perchè essere uomini non significa essere vincenti.
Ed io, non voglio conquistare nulla, se non il mio diritto, sacrosanto e perfettamente e fragilmente imperfetto, di essere me.
Sono queste, le lacrime di liberazione che amo, che voglio coccolare come se fossero i miei innumerevoli orsacchiotti di peluche, infantili, si, ma non me ne sbarazzerò mai!
Sono quelle lacrime che arrivano nel momento esatto in cui, nemmeno te ne accorgi, ma hai disperatamente bisogno che la corazza di rabbia e dolore si sgretoli e tu ne rimanga sommersa, come se fosse un dolce temporale estivo.
Allora sì, che rinasci, all'infinito di te.
E che bello è essere umanamente sciocchi, idioti ed imperfetti.
Soprattutto quando...quelle gocce salate che ti rigano il volto, ti fanno sorridere... e tu solo sai perchè sorridi....allora puoi riprendere ad amare quel bambino che in te si ostina a non voler crescere e persegue il suo unico intento...farti amare il meglio di te.

venerdì 4 maggio 2012

Appartengo.

Appartengo a me stessa.
Fino all'ultimo alito di fiato.
Fino all'ultima manciata di terra.
Fino all'ultimo passo.

Appartengo ai solchi sul mio viso.
Alle unghie smaltate di viola.
Ai miei affetti infantili.
Alla ricerca di abbracci.
Alla pienezza del mio sentire.
Alla necessità. Nei miei vuoti.

Appartengo.
All'aria. Al mare. Al sole.
Al colore dei miei sogni.
Ai fiori che disegnano la loro presenza.
E diverranno vita.
Che nasce. E rigenera.

Appartengo a me.
Anche quando non ci sono.
Anche quando ritorno sui miei passi.
E poche cose rimangono abbarbicate sulla punta del cuore.
Battiti imprescindibili.
Cellule del mio dna.
Carne della mia stessa carne.
Sorrisi sulle labbra umide.